Nel pieno della trasformazione digitale, aggiornare e riqualificare le competenze rappresenta una priorità assoluta per le organizzazioni. I tradizionali percorsi formativi non sono più sufficienti: serve un approccio mirato e continuo che tenga conto delle evoluzioni tecnologiche, delle mutate esigenze del business e delle aspirazioni delle persone. In questo contesto, upskilling e reskilling diventano leve essenziali per affrontare i cambiamenti, aumentare la produttività e trattenere i talenti.
Secondo il report “Le nuove sfide della formazione: dal reskilling alla valorizzazione delle competenze nascoste” degli Osservatori Digital Innovation, le imprese che investono in percorsi personalizzati e strutturati di aggiornamento delle competenze ottengono risultati concreti in termini di performance e engagement. Ma per essere efficaci, queste strategie devono partire da una chiara comprensione delle differenze tra upskilling e reskilling e delle metodologie più adatte a supportarle.
Upskilling e reskilling non sono semplici attività formative: sono scelte strategiche per costruire un’organizzazione resiliente, capace di affrontare il cambiamento e valorizzare le persone. Le aziende che investono con metodo, personalizzazione e visione trasformano il gap digitale in una leva di vantaggio competitivo. In seguito spieghiamo in dettaglio cosa significa e come farlo.
Con il supporto di un software abilitato dall’intelligenza artificiale, Arcese ha realizzato la mappatura delle competenze su tutte le 56 persone, identificando una library di circa 200 skill, individuando anche quelle richieste in futuro. (Fonte: Osservatori Digital Innovation).
Cosa si intende per upskilling
L’upskilling consiste nell’aggiornamento o nel potenziamento delle competenze già possedute da una persona per rispondere a nuove esigenze nate all’interno dello stesso ruolo.
Vediamo alcuni esempi pratici di upskilling.
- Un sales manager che impara a usare strumenti di CRM avanzati per gestire meglio la customer journey.
- Un responsabile HR che approfondisce l’uso della business intelligence per migliorare la presa di decisioni.
- Un tecnico informatico che aggiorna le proprie competenze sulla cybersecurity per affrontare nuovi scenari di rischio.
L’upskilling è particolarmente necessario in contesti dove la tecnologia evolve rapidamente, ma i ruoli professionali rimangono sostanzialmente invariati.
Cosa si intende per reskilling
Il reskilling rappresenta la riqualificazione professionale verso un ruolo diverso, spesso in risposta all’automazione di processi, alla transizione digitale o a un cambio nella strategia aziendale.
Vediamo alcuni esempi pratici di reskilling.
- Un operatore logistico che, con l’introduzione dell’automazione, viene formato per assumere il ruolo di supervisore dei sistemi digitali.
- Un addetto al front-office che acquisisce competenze di social customer care per operare nei canali digitali.
- Un impiegato amministrativo che si riqualifica come analista dati junior dopo un corso intensivo.
Il reskilling richiede investimenti maggiori in formazione e accompagnamento, ma può evitare licenziamenti, aumentare la motivazione e rendere più fluida la mobilità interna.
Le caratteristiche dei percorsi efficaci di upskilling e reskilling
Affinché upskilling e reskilling generino impatto, i percorsi devono rispettare alcuni criteri di efficacia.
- Percorsi personalizzati. Devono essere progettati in base al ruolo, al livello di partenza, agli obiettivi individuali e aziendali. Secondo il report “Employability e digital skill: le iniziative per garantire impiegabilità e sviluppare professionalità sempre più digitali” degli Osservatori, la personalizzazione è un fattore chiave per il successo.
- Formazione blended. Un mix di formazione digitale (moduli e-learning, webinar), coaching, affiancamento e learning by doing.
- Microlearning e nudging. Contenuti brevi, pratici, integrabili nel flusso di lavoro. Il nudging (es. notifiche personalizzate, suggerimenti contestuali) stimola l’apprendimento continuo.
- Valutazione dell’impatto. Ogni percorso va monitorato con KPI chiari, come il miglioramento della performance lavorative, l’aumento dell’engagement o l’incremento delle competenze acquisite.
Tecnologie a supporto
L’efficacia di upskilling e reskilling cresce se supportata da tecnologie digitali. Tra gli strumenti più utilizzati figurano i seguenti.
- Learning Experience Platform (LXP): piattaforme personalizzabili che suggeriscono contenuti formativi in base ai bisogni dell’utente.
- AI per il career pathing: sistemi che, analizzando skill e ruoli, suggeriscono percorsi di crescita o riconversione.
- Gamification e realtà virtuale: modalità immersive per apprendere competenze tecniche e comportamentali.
Il progetto “4ALL” di Allianz ha aumentato il coinvolgimento e il tempo medio dedicato alla formazione dei dipendenti grazie alla gamification e al focus sulla sostenibilità. (Fonte: Osservatori Digital Innovation – Business Case Allianz 2024)
Il ruolo della leadership e della cultura aziendale nella formazione aziendale
La cultura organizzativa gioca un ruolo determinante. Un ambiente che valorizza la formazione continua, premia la curiosità e riconosce l’errore come parte del processo di apprendimento favorisce l’efficacia di queste strategie.
I leader devono:
- dare il buon esempio partecipando a momenti formativi;
- comunicare in modo trasparente gli obiettivi del cambiamento;
- assegnare tempo e risorse all’apprendimento.
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Glossario
- Upskilling
- Aggiornamento delle competenze per migliorare le performance nel proprio ruolo attuale.
- Reskilling
- Riqualificazione professionale verso un ruolo diverso o emergente.
- Learning Experience Platform (LXP)
- Ambiente digitale che personalizza l’esperienza formativa e suggerisce contenuti in base ai bisogni dell’utente.
- Microlearning
- Modalità formativa basata su contenuti brevi, specifici e integrabili nel flusso lavorativo.
- Career pathing
- Processo di pianificazione dello sviluppo professionale basato su competenze e obiettivi.
- Nudging
- Tecniche di spinta gentile che incentivano comportamenti desiderati, come l’apprendimento continuo.
- Gamification
- Uso di elementi di gioco in contesti non ludici per aumentare l’engagement e la motivazione.
- Digital skill
- Competenze necessarie per utilizzare strumenti e tecnologie digitali in modo efficace.
- Employability
- Capacità di una persona di essere occupabile nel mercato del lavoro, grazie a competenze aggiornate e rilevanti.
- Blended learning
- Approccio che combina formazione online e in presenza per ottimizzare efficacia e flessibilità.