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Competenze trasversali: la chiave per il successo nel mondo del lavoro che cambia

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Nel panorama lavorativo contemporaneo le competenze trasversali, o soft skills, assumono un ruolo centrale. In passato erano le competenze tecniche, o hard skills, il fondamento principale per il successo professionale, mentre oggi le aziende di ogni settore riconoscono l’importanza di abilità come la comunicazione efficace, la capacità di lavorare in team, l’abilità di risolvere problemi complessi e l’adattabilità al cambiamento. Le competenze trasversali, dunque, non sono più considerate un valore aggiunto, bensì un requisito fondamentale per affrontare le sfide di un mercato del lavoro in costante mutamento.

Perché le aziende puntano sulle competenze trasversali

Le aziende che abbracciano questa nuova realtà e integrano le competenze trasversali nei loro processi di selezione e sviluppo del personale si trovano in una posizione di vantaggio competitivo. I dipendenti dotati di queste abilità, infatti, si dimostrano più produttivi, innovativi e capaci di adattarsi alle nuove esigenze del mercato. In un mondo contraddistinto da incertezze costanti e mutamenti incessanti, emerge prepotente l’esigenza di possedere abilità che consentano sia apprendimento rapido sia cooperazione fruttuosa nella risoluzione di problematiche complesse. È evidente come in tal modo le competenze trasversali rappresentino non soltanto un utile strumento, ma anche una condizione necessaria per orientarsi efficacemente nel vasto mare del mercato lavorativo contemporaneo.

Contrariamente alle hard skills — che restano specifiche per determinati ambiti — le soft skills si rivelano utili attraverso molteplici scenari professionali. Tali capacità favoriscono relazioni interpersonali proficue oltre a migliorare la gestione delle emozioni nell’affrontare gli inevitabili ostacoli giornalieri. La rilevanza assunta da simili competenze cresce proporzionalmente all’automazione: mentre il lavoro routinario viene assunto dalle macchine o dall’Intelligenza Artificiale, sulle spalle degli esseri umani peseranno compiti che richiedono creatività, intelligenza emotiva e rigoroso pensiero critico.

Metodologie di valutazione delle soft skills

Malgrado la chiara importanza attribuita alle competenze trasversali, numerose organizzazioni si trovano a fronteggiare notevoli ostacoli nella loro valutazione efficace nel corso della selezione e della stima professionale del personale. I metodi consueti come i test sulle competenze tecniche oppure i colloqui personali non sono sempre sufficienti a discernere quali candidati posseggano realmente le soft skills necessarie. Tale discrepanza tra il riconoscimento dell’importanza delle competenze trasversali e le problematiche inerenti alla loro misurazione costituisce un serio problema per il settore delle risorse umane. In risposta, alcune imprese stanno adottando metodologie innovative per la valutazione, mirate a superare queste carenze e ottenere una panoramica più dettagliata circa il potenziale dei propri aspiranti.

Tra le soluzioni innovative emergono strumenti come i test psicometrici, le simulazioni comportamentali e i feedback provenienti da un processo a 360 gradi. I test psicometrici hanno l’intento di quantificare tratti della personalità e inclinazioni comportamentali dei candidati, fornendo dati utilissimi sulle loro capacità relazionali, comunicative nonché sul lavoro in team. L’impiego delle simulazioni comportamentali, all’interno della selezione del personale, consente ai candidati di interagire con situazioni concrete che potrebbero presentarsi nell’ambiente lavorativo reale; ciò consente un’analisi approfondita delle loro reazioni in condizioni critiche, delle capacità nella risoluzione dei problemi e dell’approccio nelle relazioni interpersonali. Analogamente, i feedback a 360 gradi, ricevuti da diverse persone quali superiori gerarchici, pari grado, collaboratori diretti e subalterni, fanno emergere una visione olistica sulle competenze soft possedute dal candidato.

Implementando tali metodologie nel processo selettivo è possibile per le organizzazioni acquisire un quadro oggettivo sul panorama delle capacità interpersonali, individuando efficacemente talenti promettenti. Tale metodo fondato su dati empirici non solo agevola la selezione del personale, ma apre anche la porta alla scoperta degli ambiti dove il personale attuale può migliorarsi attraverso interventi formativi specifici ed efficaci.

Competenze trasversali: il ruolo strategico delle risorse umane nella loro crescita

Il comparto delle risorse umane gioca un ruolo fondamentale nella promozione dello sviluppo delle competenze trasversali. Non limitandosi alla mera valutazione durante il reclutamento, le HR hanno la responsabilità primaria della creazione e attuazione di iniziative formative mirate a potenziare queste capacità tra i lavoratori. Alcuni esempi sono i corsi di comunicazione efficace, i laboratori orientati al team building, incontri singoli con coach esperti o schemi strutturati di affiancamento professionale attraverso il mentoring. La finalità principale consiste nell’offrire ai collaboratori tutti gli strumenti necessari affinché possano progredire nelle loro abilità interpersonali, rendendo così più proficua la loro operatività quotidiana.

Inoltre, è imprescindibile che le funzioni HR monitorino costantemente l’allineamento dell’azienda rispetto agli approcci contemporanei in tema sia di reskilling, ossia la riqualificazione tramite l’apprendimento continuo di nuove skill utili ad altri ruoli aziendali, sia di upskilling, focalizzandosi invece sul potenziamento delle skill già acquisite. Le aziende che investono in programmi di reskilling e upskilling dimostrano un impegno verso lo sviluppo dei propri dipendenti e creano una cultura dell’apprendimento continuo. Questo, a sua volta, porta a una maggiore motivazione, engagement e retention dei talenti.

Competenze trasversali e reskilling silenzioso: la trasformazione in atto

Il reskilling silenzioso è un fenomeno in crescita: i dipendenti acquisiscono nuove competenze trasversali per adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro, spesso senza che le aziende se ne rendano pienamente conto. Questo processo può avvenire attraverso l’esperienza sul lavoro, la partecipazione a corsi di formazione esterni o l’autoapprendimento. Il reskilling silenzioso è una realtà, ma le aziende che si attivano per promuovere attivamente lo sviluppo delle soft skills saranno quelle che otterranno i maggiori benefici.

Competenze trasversali per nuovo umanesimo del lavoro

Sostenere lo sviluppo delle competenze trasversali significa abbracciare una visione futuristica del lavoro, mirata a creare ambienti dove ognuno possa liberamente esprimere i propri talenti per contribuire al progresso collettivo dell’azienda.

Oggi, inoltre, la formazione continua è essenziale. Non si tratta solo di acquisire nuove competenze tecniche, ma anche di affinare quelle soft, come la comunicazione e il lavoro di squadra. Ma c’è di più. Le competenze trasversali sono un investimento a lungo termine, che migliora la produttività e l’innovazione e crea un ambiente di lavoro più positivo e stimolante.

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