Le competenze rappresentano oggi un asset strategico. Non è più sufficiente “fare formazione”: è essenziale misurarne il valore. Le organizzazioni devono essere in grado di dimostrare che l’apprendimento genera impatto tangibile su performance, produttività, innovazione e engagement. Del resto, è noto che solo ciò che viene misurato può essere migliorato, solo ciò che è dimostrabile può essere valorizzato e solo ciò che evolve può restare competitivo.
In questo scenario, l’uso di KPI formativi e sistemi di learning analytics consente di monitorare, valutare e migliorare l’efficacia della formazione aziendale, trasformandola in una leva concreta per il business.
Perché misurare la formazione digitale
Misurare la formazione non serve solo a rendicontare ore o partecipazioni. È un atto di governance intelligente, che permette di:
- validare l’allineamento tra contenuti e obiettivi strategici;
- migliorare continuamente l’offerta formativa;
- personalizzare l’esperienza degli utenti;
- dimostrare il ritorno dell’investimento (ROI);
- prendere decisioni basate su evidenze, non su percezioni.
L’adozione di KPI nella formazione
Secondo l’Osservatorio HR Innovation Practice, solo il 42% delle grandi imprese italiane misura in modo strutturato l’efficacia formativa. Tra queste, il 68% dichiara un miglioramento della qualità percepita e dell’engagement dopo l’introduzione dei KPI nella formazione.
I principali KPI della formazione digitale
Per valutare in modo efficace l’impatto della formazione digitale, è necessario adottare indicatori specifici che consentano di monitorare non solo la partecipazione, ma anche l’apprendimento reale, l’engagement, l’applicabilità delle competenze acquisite e il ritorno per il business. Di seguito presentiamo i principali KPI relativi alla formazione utilizzati nelle Corporate Academy più avanzate, spiegandone significato e valore operativo.
Completion rate – Chi porta a termine la formazione?
Il primo passo per valutare l’efficacia logistica e l’accessibilità di un corso è capire quanti utenti arrivano effettivamente fino in fondo al percorso. Il completion rate è un KPI formativo che rappresenta la percentuale di utenti che completano i corsi assegnati rispetto al numero totale di iscritti. Un tasso elevato è indice di contenuti accessibili, ben progettati e rilevanti per il target. Al contrario, un valore basso può segnalare barriere tecniche, scarsa motivazione o bassa qualità percepita.
Engagement rate – Quanto è coinvolgente il contenuto?
Per ottenere un apprendimento efficace, non basta che i partecipanti completino un corso: devono anche essere coinvolti. L’engagement rate misura il livello di attenzione e interazione, attraverso parametri quali tempo medio trascorso, frequenza di accesso, interazioni con contenuti multimediali, domande completate.
Maggiore è il coinvolgimento, maggiore sarà la probabilità che i contenuti vengano compresi e ricordati.
È possibile stimolare l’engagement con video brevi, quiz interattivi, storytelling e tecniche di gamification.
Score improvement – Quali progressi compiono gli utenti?
Il vero apprendimento si misura nella distanza tra ciò che si sa prima e ciò che si sa dopo. Lo score improvement è un KPI che valuta l’efficacia cognitiva della formazione ed è rappresentato dalla differenza media tra i risultati ottenuti nei test iniziali e quelli nei test finali. Consente di identificare i contenuti più formativi, adattare la difficoltà dei corsi e segmentare gli utenti in base al livello di crescita. È particolarmente utile nei programmi di reskilling, onboarding o certificazione obbligatoria, per misurare concretamente il progresso individuale.
Learning ROI – Qual è il ritorno dell’investimento?
Oltre al miglioramento individuale, è fondamentale misurare il valore economico e strategico generato dalla formazione. Il ROI formativo risponde alla domanda: “Ne è valsa la pena?”
Si misura come rapporto tra benefici generati (es. aumento produttività, riduzione errori, minore turnover) e costi sostenuti per realizzare la formazione.
Il ROI consente di giustificare budget, orientare le scelte future e dimostrare il contributo della formazione al business. Per misurare questo KPI è necessaria l’integrazione dei dati formativi con i sistemi HR, CRM o ERP per stimare l’impatto su performance e obiettivi.
Retention rate – Le competenze vengono mantenute nel tempo?
Infine, un corso efficace non si limita a trasmettere nozioni temporanee: deve generare apprendimento duraturo e utilizzabile nella pratica. Il retention rate è un KPI formativo che misura proprio questo, ovvero la capacità degli utenti di ricordare, trasferire e applicare le competenze acquisite dopo settimane o mesi.
Le modalità di misurazione sono diverse: follow-up a distanza, test ripetuti, osservazione diretta sul campo, feedback da manager o tutor.
Una elevata retention significa formazione sostenibile, meno bisogno di ripetizioni e maggior ritorno sugli investimenti.
KPI formativi e cultura data-driven
L’utilizzo dei KPI non deve essere un esercizio burocratico, ma parte di una cultura dell’apprendimento basata sui dati. Questo obiettivo implica diverse attività:
- Formare gli HR e i learning designer alla lettura dei dati;
- Integrare le piattaforme formative (LMS) con sistemi di business intelligence;
- Coinvolgere il management nella definizione dei KPI più rilevanti;
- Comunicare i risultati con report chiari, visualizzazioni intuitive e benchmark interni.

